Tutti noi esprimiamo la nostra personalità attraverso il nostro aspetto fisico: che cerchiamo un look curato o semplice, è il nostro aspetto a rivelare chi siamo. Non servono borse firmate o tatuaggi appariscenti per distinguersi, a volte basta anche un taglio di capelli particolare. Ma cosa succede se quel semplice sguardo non viene accettato in un ambiente scolastico, ad esempio, e non solo dai compagni di classe, ma anche dagli stessi insegnanti?
Questo è quello che è successo a Jaylen Mason, un ragazzo di 11 anni dell’Essex, in Inghilterra. Il giovane studente aveva i capelli molto lunghi e crespi, motivo per cui era solito legarli in treccine.
Nonostante a Jaylen piacesse il suo aspetto leggermente più atipico, i suoi compagni di classe non erano d’accordo e iniziarono a prenderlo in giro per la sua pettinatura: alcuni lo chiamavano «Tarzan» o «ragazzina» e iniziarono a sparargli male i capelli. Il giovane studente ha cercato di trovare conforto con i suoi insegnanti, ma non ha ricevuto la risposta che si aspettava.
Gli insegnanti hanno ritenuto il suo look “inadatto” all’ambiente scolastico e quindi lo hanno messo in isolamento fino a quando non ha scelto un’acconciatura più consona. Il ragazzino inizialmente era molto arrabbiato per questa discriminazione, ma subito dopo ha mostrato una grande maturità. Ha scelto di tagliarsi i capelli, ma a una condizione: doveva sfociare in un atto di generosità.
Così sua madre, Aimee Mason, ha deciso di avviare una raccolta fondi online con una piccola scommessa: se avessero raggiunto le 1.000 sterline, Jaylen si sarebbe tagliata i capelli e avrebbe donato il ricavato a Future Youth. Zone, un ente di beneficenza che fornisce un luogo sicuro e divertente per i bambini di età compresa tra 8 e 19 anni.
“Mi chiamo Jaylen Mason e ho deciso di tagliarmi i capelli per beneficenza! Molte di voi sanno già quanto siano importanti i miei capelli, ma è ora di cambiare. Future Youth Zone è stato uno spazio sicuro per me da quando hanno aperto. Sono di grande supporto e soprattutto si assicurano di essere sempre inclusivi. Erano lì quando avevo bisogno di aiuto, per divertimento o semplicemente per allontanarmi da mia madre!”, ha scritto il ragazzino nel suo appello.
Una volta raggiunto l’obiettivo, Jaylen ha mantenuto la parola data e si è tagliata i capelli. Appresa la notizia, la scuola ha deciso di aprire un’indagine più approfondita sugli atti discriminatori subiti dal ragazzino e si è congratulata con Jaylen per la sua impeccabile risposta.